1 – Introduzione

Articolo 1.1. – Premesse

La Federazione Italiana Sommelier Albergatori e Ristoratori (di seguito anche “Fisar”) è una Associazione senza scopo di lucro che si propone di diffondere e valorizzare la cultura enogastronomica, tutelare e promuovere la figura del Sommelier, attraverso il corretto e responsabile svolgimento dell’attività associativa in osservanza dei principi e valori fondamentali condivisi dagli associati. È convincimento di Fisar che il Codice Etico (di seguito anche “Codice”) rappresenti uno degli strumenti per creare e consolidare lo spirito e l’identità associativa e per agevolare una rispettosa, trasparente e leale cooperazione all’interno dell’Associazione. Fisar si propone, pertanto, di definire in modo chiaro all’interno del presente Codice i principi, i valori etici e le regole comportamentali generali in grado di orientare le condotte di tutti coloro che operano a qualsivoglia titolo nell’ambito dell’Associazione e per conto della stessa. I valori e i principi enunciati nel successivo capitolo 2 costituiscono gli elementi fondanti del presente Codice e della interpretazione delle norme ivi contenute. 

Articolo 1.2 – Destinatari

Le norme del Codice Etico si applicano indistintamente a tutti gli associati Fisar e a tutti coloro che, a qualsiasi titolo, direttamente o indirettamente, intrattengano rapporti con l’Associazione, di seguito definiti anche “Destinatari”. In particolare, sono tenuti all’osservanza del Codice Etico: gli associati, i dipendenti della Associazione e delle società controllate, gli organi statutari e societari e tutti i soggetti esterni (consulenti i collaboratori, interni ed esterni, fornitori, partners, ecc.) che, a diverso titolo, operano per il perseguimento degli obiettivi societari.

2 – Principi e Valori

Le attività di Fisar sono svolte nel rispetto dei principi e valori etici di seguito descritti, integranti ì principi già espressi nello Statuto Nazionale.

Articolo. 2. 1 – Legalità.

I Destinatari, nell’ambito dei rispettivi ruoli, sono tenuti all’osservanza delle norme contenute nell’ordinamento giuridico in cui essi operano, oltreché all’osservanza della normativa interna dell’Associazione (Statuto, Regolamenti, delibere e circolari).

Articolo 2.2 – Integrità e correttezza

I Destinatari agiscono in conformità agli standard etici del presente Codice in tutte le situazioni correlate alla vita associativa, agli incarichi assunti e alle cariche ricoperte in Fisar. I medesimi adottano, altresì, comportamenti corretti e rispettosi degli impegni assunti, astenendosi dal perseguire interessi personali o a favore di terzi, anche attraverso lo sfruttamento del proprio ruolo all’interno dell’Associazione. Nei rapporti intrattenuti tra i Destinatari e i terzi, non è consentito offrire e ricevere qualsivoglia forma di regalo o beneficio che possa eccedere le normali pratiche commerciali e di cortesia o che possa essere intese come strumento per acquisire trattamenti di favore nell’ambito dello svolgimento dell’attività associativa.

Articolo 2.3 – Rispetto e lealtà.

I Destinatari fondano le loro relazioni sulla lealtà e sul rispetto reciproco, garantendo sincerità e uguaglianza tra tutti gli associati. Tali principi si riferiscono alle relazioni digitali, epistolari e verbali. I Destinatari sono chiamati a rispettare, oltre ai diritti fondamentali delle persone, anche i ruoli istituzionali, esprimendo eventuali critiche e/o contestazioni con linguaggio e tono ispirati alla moderazione e alla buona fede, senza mai trascendere in espressioni ingiuriose, diffamatorie o lesive.

Articolo 2.4 – Trasparenza 

Coloro i quali ricoprono cariche o incarichi all’interno dell’Associazione forniscono informazioni necessarie, pertinenti, riguardanti l’attività e la gestione della Associazione, garantendo verità, completezza, chiarezza e, al contempo, la loro accessibilità.

Articolo 2.5 – Professionalità.

L’agire dell’associato Sommelier è connotato dalla professionalità, intesa quale capacità e competenza nel trasmettere le cognizioni apprese nell’ambito dell’Associazione, oltreché improntato all’impegno, all’aggiornamento costante e al rispetto del lavoro altrui.

Articolo 2.6 – Riservatezza

I Destinatari assicurano la massima riservatezza in merito alle informazioni conosciute e/o raccolte e/o elaborate in occasione dell’attività associativa e si astengono dall’utilizzare tali informazioni a proprio vantaggio o per perseguire un interesse personale. Le informazioni alle quali si fa riferimento riguardano, a titolo esemplificativo ma non esaustivo, in particolare: le notizie sulla vita associativa, sui rapporti con altre associazioni, con Enti sia pubblici che privati, sulle commissioni d’esame, sui dati sensibili di concorsi e manifestazioni, sulle delibere e decisioni fino al momento della loro pubblicazione ufficiale. I Destinatari che ricoprono incarichi o cariche elettive tutelano la riservatezza dei dati personali e sono tenuti a trattare i dati e le informazioni nel rispetto della normativa in materia di privacy e per le finalità connesse agli obiettivi dell’Associazione. L’obbligo di riservatezza è esteso ai singoli associati, i quali vengano a conoscenza di dati sensibili o riservati ovvero alle notizie che riguardano la vita associativa la cui divulgazione sia anche solo potenzialmente lesiva dell’immagine di Fisar.

Articolo 2.7 – Collaborazione.

Gli associati collaborano tra loro e con gli organi dell’Associazione, al fine di favorire il raggiungimento degli obiettivi statutari e il buon esito dei singoli eventi o manifestazioni a carattere nazionale e/o territoriale organizzati dalla Fisar o dagli organi periferici, rafforzando in tal modo la reputazione e l’immagine dell’Associazione. I Coordinamenti e le Delegazioni collaborano e cooperano lealmente tra loro e/o con tutti gli organi Nazionali.

Articolo 2.8 – Identità associativa 

Fisar fonda la propria identità associativa nell’ambito di un libero mercato e sulla centralità della formazione e diffusione della cultura enologica, gastronomica e alberghiera, nonché sulla valorizzazione del ruolo del Sommelier nel contesto sociale. Gli associati e gli organi associativi, nazionali e territoriali, favoriscono e valorizzano il senso di appartenenza alla Associazione, in modo tale da far emergere gli specifici connotati identitari condivisi e regolamentati, strumentali al raggiungimento dello scopo statutario, mediante condotte conformi alle norme etiche.

Articolo 2.9 – Nome e Reputazione.

Il nome “FISAR”, quale segno distintivo dell’Associazione, unitamente alla reputazione associativa, rappresentano un patrimonio da salvaguardare mediante l’adozione di una condotta improntata ai principi etici da parte di ciascun associato. I Destinatari si astengono dall’assumere condotte che possano ledere e compromettere i valori, l’immagine, la reputazione e gli scopi statutari. Gli associati utilizzano il logo associativo in conformità di quanto previsto dalla normativa interna all’associazione, evitando qualsivoglia modalità difforme dalle finalità associative o, comunque, che possano arrecare pregiudizio al prestigio, all’immagine e alla reputazione dell’Associazione stessa. Ogni altro utilizzo, anche indiretto, è consentito solo se sia stato autorizzato dagli organi competenti secondo le modalità previste dalla normativa interna. I Destinatari promuovono e sviluppano la credibilità e l’affidabilità di Fisar nel contesto sociale in cui operano, anche attraverso i social media, internet e network. A tal proposito, i Destinatari che ricoprano cariche elettive o incarichi associativi evitano comportamenti polemici all’interno di chat pubbliche (es. pagine facebook o gruppi whatsapp) in merito a questioni inerenti l’Associazione ledendone l’immagine.

Articolo 2.10 – Imparzialità 

I Destinatari con incarichi associativi e/o cariche elettive agiscono con imparzialità, rimanendo estranei ad interessi personali, valutando le situazioni con obiettività, equità e neutralità, garantendo a tutti l’uguaglianza di trattamento. I medesimi adottano le decisioni in base a criteri oggettivi, comprovabili e, al fine di garantire la piena applicazione di questo principio, evitano di incorrere in situazioni che possano configurare conflitti di interessi, tali da pregiudicare la capacità di decidere in modo imparziale ed in piena autonomia di giudizio, a esclusivo interesse dell’Associazione.

Articolo 2.11 – Conflitto di interessi.

Sussiste un conflitto di interessi quando l’interesse personale di un Destinatario, che ricopra cariche elettive o incarichi associativi, contrasta attualmente o anche solo potenzialmente, con l’interesse associativo, anche di ordine non economico. Tale conflitto riguarda, altresì, i rapporti esterni di lavoro con associazioni o enti potenzialmente concorrenti ovvero con attività, economiche e non, in concorrenza con l’oggetto e con lo scopo associativo di cui all’art. 3 Statuto Nazionale. A titolo esemplificativo, l’interesse di natura personale, professionale e/o politica può riguardare:

  1. i componenti di un organo istituzionale o con incarichi associativi;
  2. il famigliare del Destinatario;
  3. le persone fisiche o giuridiche con cui il Destinatario intrattenga un rapporto di impiego o commerciale;
  4. le persone giuridiche di cui il Destinatario abbia il controllo o possegga una quota significativa di partecipazione finanziaria o di cui sia amministratore o componente del Consiglio di Amministrazione o dell’organo di controllo;
  5. i soggetti terzi, qualora ne possano consapevolmente derivare vantaggi al Destinatario.

Articolo 2.12 – Rifiuto di ingiusta discriminazione

Fisar rifiuta l’ingiusta discriminazione, basata sul sesso, sulla nazionalità, sulla religione, sulle opinioni personali e politiche, sull’orientamento sessuale o identità di genere, sull’età, sulla salute, sulle condizioni economiche dei propri interlocutori. I Destinatari, quali soggetti portatori di diritti e valori, hanno diritto a ricevere parità di trattamento. Sulla base di tale principio, situazioni simili devono essere trattate in maniera uguale, mentre situazioni diverse in maniera differente. In caso contrario, in assenza di ragionevole giustificazione, il trattamento deve considerarsi discriminatorio. Si considera circostanza aggravante della responsabilità conseguente all’adozione di condotte discriminatorie o vessatorie, l’abuso del proprio ruolo da parte del soggetto discriminante.

3 – Regole di comportamento etico

Articolo 3.1 – Associati.

Gli associati riconoscono i principi e i valori indicati nel presente Codice Etico che si impegnano a rispettare e sono eticamente responsabili nei confronti dell’Associazione dell’eventuale silenzio sulla mancata applicazione da parte degli altri associati. I medesimi adottano un comportamento consono ai valori espressi nel presente Codice, in special modo nei casi in cui essi partecipino a manifestazioni o eventi organizzati dalla Associazione ovvero ai quali Fisar partecipa in via ufficiale. I medesimi associati rispettano tutte le decisioni assunte dagli organi Nazionali e territoriali, anche se non condivise e si astengono da esprimere giudizi irrispettosi o diffondere informazioni non veritiere, al solo fine di screditare l’onore e la credibilità dei membri o degli organi che hanno reso i provvedimenti. Gli associati si astengono dall’utilizzare i social media, network o internet al fine di screditare altri associati, l’Associazione stessa o i provvedimenti degli organi nazionali e territoriali.

Articolo 3.2 – Componenti degli Organi Nazionali 

I Destinatari che ricoprono cariche elettive nazionali conformano le loro azioni e deliberazioni al Codice Etico e, attraverso la propria condotta, rappresentano un modello di riferimento per tutti gli associati. I componenti degli organi che, per elezione o incarico, ricoprano cariche ove sia contemplato il maneggio di denaro o di beni dell’Associazione, operano con la massima correttezza, diligenza e rigore finanziario, avendo cura di illustrare con chiarezza e trasparenza i dati contabili della gestione che devono essere assoggettabili a verifica. Il Destinatario cui è devoluta la funzione di procedere all’acquisto ed alla gestione di beni e/o servizi, opera con la massima trasparenza, correttezza e imparzialità nella scelta del fornitore e/o consulente e negli adempimenti successivi e protegge i beni di proprietà dell’Associazione e delle società controllate attraverso un uso responsabile, evitando l’uso dei beni associativi per fini personali. I componenti degli Organi Nazionali svolgono la carica o l’incarico affidato loro nel rispetto dei ruoli e della competenza altrui, avendo cura di assumere decisioni e deliberazioni nell’esclusivo interesse di Fisar e di attribuire in modo meritocratico e non discriminatorio gli incarichi all’interno della Associazione, evitando di affidare più incarichi alla stessa persona. I membri del Consiglio Nazionale sono solidalmente responsabili dell’omesso controllo ed intervento in merito a situazioni di conflitto di interesse, da valutarsi ai sensi dell’art. 3 Statuto Nazionale, riguardanti qualsivoglia Destinatario. I medesimi sono tenuti ad usare la massima trasparenza e chiarezza e completezza nelle comunicazioni agli associati ovvero in occasione della pubblicazione di verbali di riunione, delibere, o di altri provvedimenti, in particolar modo, quelli che si riflettano in via diretta sugli associati. L’Organo di Controllo e il Collegio dei Probiviri, quali organi terzi dell’Associazione, nel rispetto delle norme interne, sono chiamati a svolgere il loro mandato con diligenza, integrità imparzialità, trasparenza, riservatezza e competenza, astenendosi da ricoprire ruoli di gestione all’interno dell’Associazione e delle società dalla stessa controllate. Alla cessazione della carica elettiva o dell’incarico associativo, i Componenti degli organi nazionali evitano di trattenere documenti e beni appartenenti alla Associazione..

Articolo 3.3 – Delegati e Consiglieri di Delegazione.

Le norme di cui al precedente articolo si applicano integralmente, in via analogica e speculare, agli organi e alle cariche territoriali. I Destinatari che hanno ricoperto cariche elettive in Delegazione si astengono dall’utilizzare per finalità personali, anche se riferite ai propri rapporti con l’Associazione, i dati personali degli associati di cui sono venuti a conoscenza durante il mandato elettivo. I Consiglieri di Delegazione si astengono dal palesare agli associati della Delegazione le criticità o problematiche relazionali sorte all’interno del Consiglio di Delegazione. I medesimi evitano di proferire espressioni verbali o porre in essere azioni volte al discredito della Associazione e di coloro che operano all’interno della stessa (es: Organi Nazionali, Direttori di corso, Relatori, etc.), delle istituzioni, ovvero delle attività di ristorazione e recettive. Evitano altresì di promuovere pubblicamente ovvero tramite gli associati, in qualsivoglia forma o mezzo, l’attività di associazioni che svolgono attività concorrenti con l’attività associativa, così come previsto dall’art. 3 Statuto Nazionale. La Delegazione individua i Responsabili dei Servizi in base alla competenza, esperienza e spirito associativo. I rapporti tra le Delegazione sono improntati alla correttezza, rispetto, trasparenza e cooperazione, soprattutto con riferimento ai servizi con marchio Fisar, da effettuarsi su territori di competenza di altre Delegazioni.

Articolo 3.4 –Responsabile di Servizio

I Responsabili dei Servizi, Nazionali e territoriali, vengono individuati in base alla loro esperienza, competenza, capacità organizzativa e spirito associativo. I medesimi si impegnano a formare i Sommelier conformandosi alle linee guida contenute nel Regolamento del CTN, garantendo agli stessi pari opportunità di servizio. La norma, ove compatibile, si applica anche ai capi servizio.

Articolo 3.5 – Sommelier e Degustatori ufficiali (D.U.F.).

Il Sommelier, in occasione dei servizi e degustazioni, sia privati che con marchio Fisar, agisce con professionalità, nella più assoluta osservanza delle regole di servizio indicate nel Regolamento del Centro Tecnico Nazionale, avendo riguardo alla reputazione dell’Associazione rappresentata. In relazione ai servizi, il Sommelier informa, con trasparenza, correttezza e tempestività, la Delegazione di appartenenza o il Responsabile dei Servizi di Delegazione. I Sommelier e i D.U.F. durante le degustazioni avranno cura di esprimere giudizi oggettivi e competenti, in linea con la didattica associativa, siano essi riferiti a degustazioni e relative schede tecniche, panel test, ovvero alle informazioni riguardanti il cliente. La loro professionalità si ispira ai principi di lealtà, collaborazione, rispetto, solidarietà nei confronti dei colleghi e collaboratori. Pattuiscono con il cliente, in modo chiaro e trasparente, il compenso e le modalità di pagamento. Accettano di eseguire la prestazione in favore di un cliente già assistito da un collaboratore o collega, solo dopo aver ricevuto conferma della definizione di tutti i rapporti in essere tra le parti suddette. Il Sommelier che concorda direttamente con il committente l’esecuzione dei servizi privati si attiva con lealtà, trasparenza e correttezza, affinché la Delegazione di appartenenza sia informata degli eventi che avvengono all’interno o all’esterno del proprio territorio di competenza.

Articolo 3.6 – Docenti, Relatori, Direttori di corso e Responsabili di Zona (RDZ)

I Docenti, i Relatori, i Direttori di corso e gli RDZ, nell’adempimento del proprio incarico, operano con imparzialità, correttezza e trasparenza, assumendo una condotta scevra da personalismi, pregiudizi o atteggiamenti di favore. Nell’ambito delle rispettive competenze, i medesimi promuovono e verificano l’apprendimento, la conoscenza e l’aggiornamento dei corsisti, al fine di migliorare la preparazione e la formazione degli stessi. I Docenti, i Relatori, i Direttori di corso e gli RDZ evitano di proferire espressioni verbali o porre in essere azioni lesive dell’immagine dell’Associazione, dei membri degli organi nazionali o territoriali, degli operatori del settore, delle istituzioni, ovvero delle attività di ristorazione ed alberghiere. Evitano altresì di promuovere pubblicamente, ovvero tra i corsisti o tra gli esaminandi, in qualsivoglia forma o mezzo, l’attività di associazioni che svolgono attività concorrente con l’attività istituzionale, ai sensi dell’art. 3 Statuto Nazionale. I Direttori di Corso e gli RDZ operano affinché venga garantita pari opportunità ai relatori, individuati, principalmente, per vicinanza territoriale.

Articolo 3.7 – Centro Tecnico Nazionale (CTN).

I componenti del Centro Tecnico Nazionale curano l’aspetto didattico della formazione, garantendone l’uniformità e la qualità nell’ambito dell’attività associativa, intervenendo tempestivamente per rimuovere eventuali difformità ed evitando qualsivoglia discriminazione. Nello svolgimento dei loro compiti, i componenti del CTN vigilano effettivamente sul corretto svolgimento dei corsi, intervenendo, senza indugio, in caso di irregolarità. I medesimi individuano i Responsabili di Zona, applicando nella scelta criteri di competenza, integrità, lealtà, territorialità ed imparzialità, al fine di rendere agevole, efficace ed economico lo svolgimento dell’incarico.

Articolo 3.8 – Coordinamenti

Il Coordinatore e i Delegati assumono all’interno del Coordinamento condotte improntate al rispetto reciproco e dei ruoli istituzionali e vigilano sull’osservanza delle norme del Codice Etico. In caso di violazioni di queste ultime, il Coordinatore e qualsivoglia Delegato sono tenuti ad informare il Consiglio Nazionale. In relazione alle informazioni apprese durante le riunioni del Consiglio Nazionale, il Coordinatore ne riferisce ai membri del Coordinamento, in modo imparziale, corretto e trasparente.

Articolo 3.9 – Commissione di Esame.

I componenti della Commissione assumono una condotta corretta ed imparziale durante lo svolgimento della sessione d’esame, esprimendo giudizi obbiettivi e motivati, evitando di assumere atteggiamenti irriguardosi e discriminatori nei confronti degli esaminandi, garantendo uniformità di valutazione.

Articolo 3.10 – Comitato di redazione, Direttore della rivista e redazione e autori 

Il processo di pubblicazione della Rivista “Il Sommelier” e dei prodotti editoriali di proprietà della Associazione richiedono a tutti i soggetti coinvolti (Editore, Comitato di Redazione, Direttore Responsabile e autori) rigore e accuratezza. Fisar promuove e favorisce l’indipendenza della rivista e condanna ogni violazione del diritto d’autore e il reato di plagio. Richiede e promuove contenuti originali, basati su dati rigorosi e verificati, impegnandosi a pubblicare correzioni di eventuali errori presenti negli articoli che saranno redatti nel rispetto delle norme del diritto d’autore e pertinenti con il contenuto della rivista.  La Direzione editoriale di Fisar, il Comitato di redazione e il Direttore Responsabile della rivista rappresentano la voce dell’Associazione e riportano le notizie con la massima imparzialità, avendo cura di divulgare gli aspetti di novità nel campo enologico, alberghiero e della ristorazione e relativi alla vita associativa. Il Comitato di redazione e il Direttore Responsabile garantiscono la correttezza e imparzialità dei sistemi utilizzati per valutare, accettare o respingere gli articoli sottoposti dagli autori e avvertono il Consiglio Nazionale qualora riscontrino negli articoli sottoposti a valutazione casi di plagio e di violazioni del diritto d’autore.  I medesimi si astengono dall’assumere condotte, scelte o attività che possano essere definite discriminatorie a danno dei singoli associati ovvero delle Delegazioni o dell’Associazione. Il Direttore Responsabile esercita sul contenuto della rivista il controllo necessario a rilevare condotte scorrette o che nella pubblicazione siano commessi degli illeciti. L’autore garantisce che l’articolo sottoposto a valutazione sia inedito e non sottoposto ad altre riviste, volumi o periodici, salvo consenso del Comitato di redazione. Il medesimo, all’atto dell’invio, dichiara ogni possibile conflitto di interesse che possa aver influenzato il contenuto dell’articolo. Dichiarazioni fraudolente o volontariamente non veritiere costituiscono una condotta eticamente scorretta.

Articolo 3.11 – Webmaster.

Il Webmaster, esperto nel campo dell’attivazione, configurazione e verifica di tutte le piattaforme digitali (siti, portali social, social media), opera con imparzialità, trasparenza, correttezza e competenza.

Articolo 3.12- Rapporti con i dipendenti e collaboratori

Gli associati e, in particolare, coloro che ricoprono un incarico o una carica elettiva, ovvero i consulenti e i fornitori di Fisar, assumono condotte improntate al rispetto dell’opinione di ogni dipendente e collaboratore. I dipendenti e collaboratori dell’Associazione hanno pari opportunità sulla base delle loro qualifiche professionali e delle loro capacità individuali. I medesimi agiscono lealmente al fine di rispettare gli obblighi contrattuali, adempiendo correttamente alle direttive del Segretario Nazionale ed in conformità di quanto previsto dal Codice Etico. I medesimi rispettano e proteggono i beni di proprietà dell’Associazione e delle società controllate attraverso un uso responsabile degli stessi. A tal proposito, i dipendenti, per quanto di loro competenza, promuovono la conoscenza, presso i neo-assunti, nonché presso i terzi interessati con i quali vengano in contatto per ragioni del loro ufficio, dell’applicazione del Codice Etico. I dipendenti sono tenuti a segnalare al Segretario ogni violazione del Codice Etico di cui vengano a conoscenza, da parte di qualsiasi Destinatario. Nessuna forma di ritorsione, né alcuna decisione sfavorevole o punitiva sarà avviata nei confronti di chi informi in buona fede il Segretario Nazionale di una sospetta violazione.

Articolo 3.13 – Rapporti con i fornitori e consulenti.

La individuazione dei fornitori e dei consulenti e la determinazione delle condizioni di acquisto/vendita di beni e/o servizi si effettuano in modo obbiettivo e trasparente, tenendo conto del prezzo/compenso concorrenziale, della capacità di fornire e garantire servizi di livello adeguato e della correttezza del consulente o del fornitore. Quest’ultimo non può accettare dagli associati omaggi, regali e simili, se non ascrivibili a normali relazioni di cortesia e di valore simbolico, né subordinare le condizioni di vendita ad omaggi e regalie.

Articolo 3.14 – Rapporti con le Istituzioni e Pubbliche Amministrazioni

I Destinatari instaurano rapporti corretti e trasparenti con la Pubblica Amministrazione e le Istituzioni Pubbliche, rifiutando promesse o offerte di pagamenti o beni per promuovere o favorire qualsivoglia interesse o vantaggio. Parimenti, non è consentito ai Destinatari offrire denaro o doni a personale della Pubblica Amministrazione e delle Pubbliche Istituzioni, né a loro parenti.

Articolo 3.15 – Rapporti con i corsisti.

I Destinatari assumono nei confronti dei corsisti comportamenti rispettosi, corretti e professionali, garantendo, nell’ambito del proprio ruolo, sia durante i corsi che al di fuori, una formazione in linea con gli standard didattici di Fisar.

Articolo 3.16 – Rapporti con gli organi di informazione

I Destinatari garantiscono che le informazioni interne ed esterne all’Associazione siano veritiere, chiare e trasparenti, improntate al rispetto del diritto di informazione. Fisar garantisce tali principi nell’ambito dei rapporti con i mass media e social media e network. Nelle relazioni con i mezzi di informazione, i Destinatari si adoperano al fine di evitare qualsivoglia pregiudizio all’immagine di Fisar. Si considera circostanza aggravante della responsabilità conseguente all’adozione di condotte pregiudizievoli dell’immagine Fisar, che il Destinatario ricopra cariche o incarichi associativi a qualsivoglia livello. I Destinatari che ricoprono cariche elettive o incarichi si astengono dal pubblicare sui siti istituzionali, informazioni o notizie di carattere personale non inerenti la vita associativa.

Articolo 3.17 -Tutela della privacy e dei programmi didattici

I Destinatari che ricoprano cariche o incarichi associativi si astengono dal comunicare o diffondere dati a terzi non autorizzati, senza previo consenso dell’interessato. Il trattamento dei dati dei programmi didattici avviene in conformità alle finalità stesse del trattamento ed è fatto divieto di divulgare a terzi non autorizzati le informazioni relative al Know How dell’Associazione.

Articolo 3.18 – Tutela dell’ambiente.

I Destinatari operano affinché l’attività svolta rispetti l’ambiente, limitando l’impatto ambientale negativo ed incentrandola sul corretto utilizzo delle risorse e sul rispetto della vigente normativa, in materia di tutela e protezione ambientale.

Articolo 3.19- Antiriciclaggio

Fisar e le società dalla stessa controllate esercitano la propria attività nel rispetto delle vigenti normative in materia di Antiriciclaggio e delle disposizioni emanate dalle autorità competenti, impegnandosi ad evitare di porre in essere operazioni sospette sotto il profilo della correttezza e della trasparenza.

4 – Norme di attuazione

Articolo 4.1 – Modalità di attuazione

Fisar si impegna alla massima diffusione del Codice Etico e provvede ad informare i Destinatari delle norme contenute nel presente Codice pubblicandolo sul sito web istituzionale all’indirizzo “www.fisar.org” e consegnando copia ai dipendenti, all’atto dell’assunzione, ai collaboratori, consulenti e fornitori che operano con Fisar. 

Articolo 4.2 – Comitato Etico

Il Comitato Etico individua e propone al Consiglio Nazionale gli aggiornamenti e modifiche del Codice Etico al fine di adeguarlo ai cambiamenti che dovessero intervenire all’interno della Associazione.

Articolo 4.3 -Vigilanza Codice Etico

La vigilanza del Codice Etico è affidata al Consiglio Nazionale che predisporrà strumenti e procedure idonee a prevenire e ridurre i rischi di violazione. I Destinatari sono tenuti a conoscere le norme del Codice Etico ed a rispettare i principi e i valori ivi contenuti, segnalando presunte violazioni attraverso l’indirizzo e-mail eticamentefisar@fisar.com.

5 -Violazioni e sanzioni

Articolo 5.1 – Violazioni 

Il Codice Etico costituisce parte integrante dello Statuto e delle obbligazioni nascenti dal contratto associativo e l’osservanza delle norme ivi contenute deve considerarsi parte essenziale delle obbligazioni contrattuali previste per gli associati. Il mancato rispetto delle norme contenute nel Codice etico costituisce inadempimento agli obblighi associativi, con conseguente applicazione di sanzioni disciplinari previste dall’art. 5.3 del presente Codice. L’applicazione del sistema sanzionatorio è indipendente dall’esito del procedimento penale o civile eventualmente avviato, promosso per il medesimo fatto, avanti l’autorità giudiziaria. Il rispetto del Codice Etico è richiesto anche ai membri del Consiglio di amministrazione delle Società controllate dall’Associazione. La violazione delle norme del Codice Etico potrà determinare, nelle ipotesi di maggiore gravità, anche la risoluzione del rapporto contrattuale o dell’incarico professionale.

Articolo 5.2 – Competenza giurisdizionale

Le controversie relative alle violazioni delle norme del Codice Etico sono demandate al Collegio dei Probiviri ai sensi dell’art. 14 dello Statuto Nazionale. 

Articolo 5.3 – Sanzioni

Le sanzioni disciplinari che possono essere irrogate agli associati, tenuto conto del criterio di proporzionalità della violazione accertata, degli eventuali precedenti sanzionatori, della gradazione delle sanzioni, dell’elemento soggettivo e della recidiva, sono le seguenti:

  • ammonimento o richiamo verbale, per infrazioni modeste, compiute più per leggerezza che per deliberato proposito;  
  • censura o richiamo scritto, per la infrazione o nei casi di recidiva; 
  • sospensione temporanea dello status di associato, quando sia accertata una grave violazione da parte dell’associato che, tuttavia, non comporti la radiazione;
  • radiazione, quando sia accertata una violazione che abbia compromesso gravemente gli interessi, scopi e finalità ed immagine dell’associazione, tali da non consentire più la permanenza dell’associato all’interno del consesso associativo.

Le violazioni commesse da associati che ricoprono cariche o incarichi all’interno dell’associazione saranno valutate con maggiore gravità. Gli associati che subiscono sanzioni disciplinari non hanno diritto di ripetizione della quota versata.

La violazione da parte dei dipendenti delle singole regole comportamentali di cui al presente Codice costituisce illecito disciplinare. I provvedimenti disciplinari irrogabili nei riguardi di detti lavoratori, nel rispetto delle procedure previste dall’articolo 7 della legge 20 maggio 1970, n. 300 (Statuto dei Lavoratori), e nel vigente CCNL rientrano nella competenza del Consiglio Nazionale. 

I Destinatari sono informati della circostanza che le sanzioni disciplinari sono pubblicate sul sito web istituzionale.

Articolo 5.4 – Disposizioni finali

Per quanto non previsto nel presente Codice, si rimanda allo Statuto Nazionale ai Regolamenti e, in quanto applicabili, alle norme in materia del Codice Civile. Il Codice etico entra in vigore il 27 ottobre 2021, data di pubblicazione del Codice Etico sul sito Nazionale.